L’Azienda agricola “Levrano d’Aquino”, con sede nella, omonima, Masseria del Tarantino, sceglie, negli ultimi anni, di cambiare strategia imprenditoriale, dando vita ad una trasformazione, radicale, delle colture, sino ad allora, presenti.
Dopo aver dismesso le vecchie coltivazioni intensive, su una porzione dell’azienda, sono state riprese le coltivazioni cerealicole, oggi biologiche, osservando i, severi, protocolli che regolano la coltivazione e la produzione di vegetali.
I terreni, finalmente, rigenerati, hanno cominciato a produrre grani seminati dai nostri avi, sino a poco tempo fa, costretti all’abbandono dalle, spesso contraddittorie, leggi del mercato.
Grani, come il “Senatore Cappelli” ed il “Saragolla”(Khorasan), con particolari qualità organolettiche e rispettosi del territorio e del consumatore.
Dalla produzione, quasi naturalmente, l’Azienda è passata alla trasformazione, affidandosi, pertanto, ad aziende del territorio in grado di assicurare, in ogni passaggio, la, necessaria, qualità e tracciabilità del prodotto finito.
Accanto alla coltivazione e trasformazione dei cereali, è stata implementata la produzione di mandorli, anch’essi biologici, confidando nella generosità delle varietà autoctone, quali la “Filippo Ceo” e la “Genco”.
Gli uliveti, già esistenti, hanno continuato a produrre olio extravergine biologico di ottima qualità, derivante da varietà del territorio quali la Coratina, il Leccino, la Nociara, la Cima di Melfi, La Frantoio e la Carolea.
L’obiettivo dell’Azienda si può riassumere in tre parole chiave: Rigenerazione, Trasformazione e Tracciabilità.
Lo scopo che ci poniamo è quello di ottenere, non solo un prodotto artigianale, senza conservanti, realizzato con materie prime ottenute senza l’uso di concimi, di diserbanti e di anticrittogamici chimici ma, soprattutto, quello di renderci riconoscibili, il più possibile e nella maniera più trasparente, in modo da rendere il consumatore consapevole e, potenzialmente, vigile sull’acquisto.
La nostra grande soddisfazione è quella di essere riusciti a far rifiorire e bonificare una, seppur piccola, porzione di territorio, rendendola fruibile a coltivazioni più idonee al benessere di chi lo abita e di coloro i quali decidono di consumare i prodotti, ivi, coltivati.